Il corpo di dolore

Uno fa un percorso spirituale, e non sa esattamente il perchè. Istintivamente lo fa, e pensa a tante belle cose, la maggior parte delle quali egoiche.

Capita poi ogni tanto un barlume di illuminazione, e che ben venga.

Sono quasi 10 anni che mi batto contro me stessa, cerco risposte, passando da angeli, tarocchi, reiki, spiriti sacri ancestrali, Gesù.

Sono ritornata da un viaggio di lavoro spirituale intensissimo e devastante. Non trovavo le risposte, anzi mi sono ritrovata tipo post-tsunami a pensare al peggio, ma ho tenuto botta e grazie alle affermazioni positive che ho sentito ogni giorno mi sono data forza. Ho contattato la mia me futura, come ho descritto un mese fa, e pur non sapendo come, ce l’ho fatta a tirarmi fuori da quella buca nera.

Ho optato per la carta che mai avrei pensato prima, e cioè la psicoterapia. Il mio ego mi aveva ben tenuta lontana da quello dicendomi che non ne avevo bisogno, io, che avevo una famiglia tutta in psicoterapia (risate dal pubblico….).

Ebbene, in queste ultime 6 settimane, vuoi le congiunzioni astrali, vuoi le conoscenze che grazie a Dio ho saputo trovare in questi anni tramite libri e autori vari, ma grazie soprattutto allo sviluppo di una consapevolezza interiore, una coscienza esistenziale, un sentire presente e forte, sono arrivata a questo punto. E vuoi anche l’aiuto esterno di un’esperta di dinamiche psicologiche, che con una o due osservazioni puntuali mi cambiava la percezione di tutto un mondo interiore che fino a quel momento non riuscivo a vedere.

Incontro dopo incontro scardino vari punti dolenti. A casa continuo a lavorare, a chiedermi, a cercare risposte. Super determinata. Le trovo, e incredibilmente, con una coincidenza fantastica, trovo conferme anche da altre persone che stanno vivendo esperienze simili. Tuchè. Goal. Palla al centro.

Non mi basta. Vado avanti, scavo a fondo.

Arriviamo alla genealogia… eheheh, sul momento descrivo la mia famiglia, andando a ritroso ad un massimo di un paio di bisnonne “per sentito dire”. Ho rappresentato il mio albero genealogico su un foglio A4, scritto con poca attenzione a penna dei vari ruoli… mamma, nonna, sorella, etc…. Non avrei immaginato la potenza di un lavoro tanto semplice. Devastante poco lo descrive.

Arrivo alla mia bambina interiore. Rivedo con i suoi occhi, e sento ancora dentro, la sua angoscia, paura, disperazione. Consapevolizzo tanto dolore, non solo mio, ma della famiglia. Non cattive persone, solo dolore, sofferenza, quella che c’è nel mondo, ed in tante persone e famiglie.

Google. Parole cercate “traumi infantili”. E basta leggere un breve articolo per attivare quello che Tolle magnificamente racconta come IL CORPO DI DOLORE. Un qualcosa che “ciuccia” il dolore fin da quando siamo bambini, il dolore dei genitori, e che ha in sè (nel DNA) il dolore dei familiari. Alè. Si attiva inconsciamente, e non molla, anzi si ingigantisce con più pensieri negativi che arrivano ad ondate, e io che non riesco a liberarmente.

Per fortuna ho con me questo libro (Un nuovo Mondo), leggo e capisco. E’ quello.

La cosa figa, qual’è? Mi addormento. Ed in quello stato di passaggio tra la sveglia e il sonno, prima mi viene la mia bambina interiore, e poi il mio corpo di dolore. Me lo dicono proprio loro. Nome e cognome. Corpo fisico. Sono lì davanti a me. E sono arrivata volteggiando…. Sono lì, ed io sono lì ad osservarli. Stupefatta, mi alzo tipo film e sgrano gli occhi. Che viaggio…….

Ok, gratitudine, immensa. Continuo, sono sulla strada giusta. Coscienza sono, ed è questo quello che conta. Voglio sanare, guarire la mia bambina traumatizzata, non amata, non coccolata, e ringrazio il mio corpo di dolore (era proprio un ometto fisico, tipo un folletto) che si è fatto vedere. Caro, non me ne volere, ma ogni volta che ti sentirò nuovamente vicino, riprenderò coscienza di quello che sono realmente: amore incondizionato, Uno con la vita, che è Gioia.

 

 

 

 

Perché è difficile amare se stessi?

Qualche giorno fa ero a fare la spesa in compagnia di un’amica, che a un certo punto si è fatta prendere dallo sconforto.. guardando una giovane coppia, lei in tuta, trasandata ma con due occhi a forma di cuore, totalmente disinteressata del suo look esteriore, perché c’era lui! Amata, spensierata, disinteressata…

Sono single da un pezzo. Questo stato mi ha portato a vari cambiamenti, interiori nonchè esteriori, e a capire che..

.. se sto bene, è a prescindere da un lui che mi fa sentire più o meno bella

.. se sto bene, è perché io sento di essere stupenda anche se non me lo dice nessuno.

No, non mi manca la persona che di fianco mi rende con i suoi occhi e complimenti AMATA e adorata.

Sto imparando infatti ad AMARMI da sola, nei miei piccoli difetti, nelle mie insicurezze. Non dico che sia semplice, ma la strada è quella. Sennò perchè sto vivendo questa esperienza? Credo proprio per questo: IMPARARE AD AMARMI!

Ma perché è così difficile amarsi? Perché questa persona ha vissuto quel momento di nostalgia (e immagino che non sia la sola)?

Risposta (easy): non si ama. E perché?

Perché crede ancora di aver bisogno della conferma esterna, un lui qualunque che le dica quanto è speciale, anche se esce in tuta a fare la spesa una domenica pomeriggio.

Invece, l’amore per noi stessi, per questo tempio sacro che è il nostro corpo, dovrebbe essere incondizionato e partire appunto da noi VERSO NOI in primis!

E non solo per il nostro corpo fisico… per l’essere meraviglioso che siamo, per ogni singola cellula del nostro corpo, della nostra mente, per il momento epocale che siamo venuti a vivere, e per il lavoro ciclopico che stiamo compiendo su noi stessi, sui nostri antenati, sul nostro pianeta.

I AM BEAUTIFUL, dice Christina Aguilera in una sua famosa canzone, cercando di andare oltre a stereotipi che tv, media, e società ci profilano. Sei forte se vai oltre a questi. Allora lì vinci. Forte, perché di forza si deve parlare quando ti trovi a scontrarti faccia a faccia con i giudizi di chi punta il dito sulla tua scarpa fuori moda, su qualche kilo di troppo, o sul modo strano di porti alla vita (ovvero non conforme agli standard – ma di chi?!). Sei adolescente, e allora sono cavoli amari.. Essere forti in quel periodo è dura, se ce la fate, e spero proprio, Generazione Arcobaleno, mi inchino a voi!

Se hai superato la fatidica soglia dei “teen”, e sei riuscito a fortificare l’anima sbattendotene dei giudizi altrui, puoi riuscire a vivere bene.

E non buttarti giù perché senti nostalgia di un partner… no, amica… non ti vuoi ancora bene. E invece devi volertene, e tanto. E se ti manca qualcuno che ti dica che sei bella: dittelo tu stessa allo specchio! Lavora sull’autostima!

Presa dall’ispirazione, ho cercato delle affermazioni per l’autostima  , ne ho scelte 44 (numero angelico!), ho cercato delle immagini ad alto contenuto vibratorio, ho fatto un collage e…. è nato il primo video di Acquario2012 su Youtube! HAPPYNESS 😀 (fatemi sapere cosa ne pensate, please!)

Altri link utili che potrebbero interessare:

Io consiglio di trarre da queste liste quelle che più risuonano a noi, e poi scriverle, o ripeterle con il registratore dello smartphone e ascoltarsele mentre si va a scuola o lavoro o in giro con il cane. Meglio ancora: creare le proprie affermazioni positive! Farsi guidare dal cuore… Qui una guida su come creare le proprie affermazioni positive

Qualsiasi cosa iniziamo, proviamo a praticarla almeno per 21 giorni (i maschietti) e 28 giorni (le femminucce): in questo modo comunichiamo efficacemente alle nostre sinapsi, alla nostra mente, alle nostre cellule, alla nostra anima … e queste registrano tutto ben bene nel profondo, dove serve…. non basta ripetere le affermazioni un giorno. Ci vuole impegno! E se non lo facciamo per noi stessi, per chi!? Suvvia, 7min del vostro tempo, ogni giorno, lo riuscite a trovare per voi stessi!?

Amiamoci, perchè solo grazie a noi stessi siamo quello che siamo, dove siamo, e nella situazione attuale. Che può migliorare, solo migliorare. Perché tutte le esperienze che passiamo, ci portano sempre uno scalino più in alto.. sul percorso della nostra meravigliosa vita.

Un abbraccio di Luce,

Acquario2012