Autolesionismo

Cara anima che leggi, Buon Natale, spero tu lo abbia passato in maniera serena e gioiosa, così come tutti gli auguri che ti sono arrivati tra facebook e whatsapp e quant’altro..

Però oggi sono qui a scriverti di qualcosa che va all’opposto del tema classico natalizio, e la ragione è che varie persone mi hanno fatto pensare a questo argomento. E, come sempre, lo specchio è stato luminoso. Inoltre, considerando il periodo (oggi c’è l’ultima eclissi solare dell’anno) c’è da meditare parecchio…

Autolesionismo. O, anche, non volersi bene. Nelle varie forme, dalle più aspre alle più sottili, comunque sono manifestazioni di dolore interiore molto forte, che uno ne sia consapevole o meno.

Una persona che mi invita al suo compleanno, una persona che ha passato gli ultimi 3 mesi in un ospedale psichiatrico, una persona quindi che aveva bisogno di un affetto vicino, è anche quella stessa persona che si è data desaparecida proprio nella sua giornata di festa, per poi uscire con un messaggio laconico di scuse vie whatsapp. L’invito per Natale, è altresì passato inosservato…

Un’altra persona che è lontana per scelta dalla famiglia, un autolesionista per autodefinizione, un filosofo del dolore, che proprio ora, a Natale, si è perso nei meandri della sua sofferenza. Anche qui, zero voglia di aprirsi.

E altre, che sentite per gli auguri, si auguravano che questi 2 giorni finissero il prima possibile. Ci sta, gente, soprattutto se si hanno risvolti non proprio armoniosi nelle proprie relazioni.

E cosa dire di tutti i visi estranei, tristi e solitari incrociati per strada il 24 dicembre?

Cosa mi tocca?

Ogni volta che mi ributto nel mio piccolo personale pozzo di sofferenza, preferisco starci da sola, piuttosto che andare in giro col megafono a piangere alla luce del sole. Sono tante le persone amiche che mi spronano a lasciarmi andare soprattutto in quei momenti, ma in qualche modo non ho voglia, la “robaccia” è mia, e non voglio quasi inquinare l’altrui campo aurico. Sono troppo rispettosa, sotto questo punto di vista.

Però, è anche vero che se ci vuoi stare giù, nel tuo buio, è una tua scelta, come tutto del resto.

E prendersi la responsabilità delle proprie azioni o non azioni, è diventato un mio lait-motive, un valore che ha scalato il mio ranking personale, ultimamente.

Tutte le esperienze che ho vissuto, soprattutto in quest’ultimo anno, hanno fatto si che riuscissi a vedere, a vivere a pieno l’illusione di queste manifestazioni di dolore. Come il lutto per il mio amato partner felino, o per la mia amata zia, che hanno risvegliato in me l’osservatore che da lontano vedeva una me gemente, che gioiva nel suo dolore. Ma questo fa parte del vecchio, quel vecchio che noi tutti siamo qui a scardinare, un pezzo alla volta.

L’eclissi di oggi sembra parlare proprio di questo, un altro pezzo, o pezzettone, da guardare, ringraziare e lasciare andare. Perchè il percorso di di miglioramento interiore, spirituale o meno che sia, parte da questo: osservare con occhi esterni, ringraziare e andare avanti. Con cuore più leggero, maggiore consapevolezza e serenità d’animo.

Ecco, il mio augurio per te che leggi è proprio quest’ultimo. Realizzare e portare a manifestazione la parte migliore di te, osservando quello che è stato, ringraziando per ogni esperienza vissuta, soprattutto quella di dolore, e incamminarsi verso questo 2020 con una nuova e radiante energia di gioia e completezza.

Buon Natale, Anima cara.natale eclissi

Per ultimo, mi permetto di condividere l’omelia di Padre Giuseppe sulla nascita di Gesù, dove parla appunto di presa di responsabilità, ruoli, potere, servizio, e amore di Gesù.

La rete del dono

A Natale si dona. Ai propri cari, in genere, ai propri amici, a chi sta nel nostro cuore.

Ma cos’è il Natale? Una festa in famiglia? Mangiare fino a scoppiare le cose più buone che conosciamo? Giocare a tombola? Mettete le vostre..

Ci dimentichiamo che Natale è la festa di Gesù, che si è fatto DONO all’umanità. Lui, figlio dell’Altissimo, è venuto nel nostro pianeta già malvoluto, infatti Maria e Giuseppe non trovarono posto negli alberghi a Betlemme, tant’è che si sono rifiugiati, in inverno, in una caverna, al freddo, nell’umidità .. chi è madre ci pensi, ad un parto in quelle condizioni.

Cosa significa per noi, ora, nel 2018, Gesù? E’ la sua festa, d’altronde..

Per me Gesù significa due cose, principalmente: ama il tuo prossimo, e ama il tuo nemico. Ovvero, i comandamenti principe che ci ha lasciato, ma che stentiamo a seguire, sordi nella nostra chiusura ed egoismo.

A Natale spendiamo centinaia di euro in regali inutili e costosi, addobbi natalizi, accessori che speriamo ci portino la felicità che ci manca, tanto pubblicizzata in efficienti campagne marketing, ma che ci prosciugano il conto e ci lasciano, alla fine, il vuoto.

Ed ecco che trovo un sito figo. La rete del dono. E scopro che puoi acquistare delle Gift Card e dare la possibilità a chi le riceve di scegliere tra dozzine di raccolte di fondi per le cause più disparate: bambini, malattie, paesi poveri, e chi più ne ha, più ne metta. Perchè, non scordiamoci che ..

Se abbiamo del cibo nel frigo, vestiti sul nostro corpo, un tetto sopra la testa e un posto dove dormire siamo più ricchi del 75% del mondo.

Se abbiamo soldi in banca, un portafoglio, e qualche spicciolo in tasca, siamo tra i primi 8% dei ricchi del mondo.

Se ci siamo svegliati stamattina in salute e non in malattia, siamo più fortunati del milione di persone che non sopravviveranno questa settimana.

Se non abbiamo mai vissuto il pericolo della battaglia, l’agonia del carcere o della tortura, o l’orribile tormento della fame, siamo più fortunati di 500 milioni di persone viventi e sofferenti.

Se riusciamo a leggere questo messaggio, siamo più fortunati di 3 miliardi di persone nel mondo che non riescono a leggerlo affatto.

Insomma, a noi la scelta, di poter contribuire, anche con I soli spiccioli che abbiamo in tasca, ad alleviare le pene di qualcun altro, magari uno sconosciuto, ma che senza il nostro piccolo aiuto, sommato a quello di tanti altri, non potrebbe altrimenti raggiungere il suo obiettivo. Vivere, al meglio. E, al contempo, fare un regalo letteralmente col cuore.

 

Le carte di Doreen Virtue dal 22 al 29 dicembre 2013

E ‘ la settimana di Natale! E la lettura di questa settimana mostra che c’è bisogno di di lasciare andare tutto a Dio, che è tempo di guarigione attraverso il perdono (con l’aiuto spirituale per farlo), per consentire al bambino interiore di giocare, e notare i piccoli miracoli che avvengono.

Lun – Mar: “Dio”, questo è un riconoscimento che Dio controlla tutto e che la saggezza e l’amore divino è dappertutto, sempre presente, in qualsiasi situazione. Se non ti sembra così, sappi che questo è dettato dall’ego, dalla paura. Focalizzati sull’energia, non su ciò di cui hai paura. Ricorda all’inizio della settimana: DIO DIO DIO.

Mer – Gio: per il giorno di Natale la carta che è ‘uscita è questa: “Bambino interiore”, quindi permetti le tue emozioni di venir fuori, sia le buone che quelle meno buone, consenti a te stesso di sentire, non lasciarle bloccate dentro, piuttosto usa queste emozioni per caricarti, per essere onesta con te stessa. E’ un bellissimo periodo per avere un dialogo dal tuo cuore al cuore di Dio, al cuore degli angeli, ma soprattutto con te stessa. Connettiti con il tuo bambino interiore a Natale, gioca con passione, magari con un gioco che hai sempre desiderato.

Ven – Sab – Dom: “Miracolo”, attendi miracoli, sappi che sono normali, non sono finiti 2000 anni fa ai tempi di Gesù, piuttosto i miracoli accadono ogni giorno, solo che magari sono così piccoli che non ce ne accorgiamo, ma sono miracoli veri che provocano grandi cambiamenti positivi per te.

Lascia a Dio qualsiasi cosa ti preoccupi o ti stressi: fai un gran respiro e mentre espiri dì “rilascio a te, Dio” pensando a questa preoccupazione o stress “Mi fido di te, so che tu hai già la soluzione per me” percui smettila di preoccuparti e di controllare tutto, piuttosto lascia fare a Dio.

Questo è un dono che ci diamo a noi stessi: rilasciare qualsiasi cosa ci preoccupi a Dio, e dare a Dio l’opportunità di intervenire. Facendo questo diventiamo più rilassati, gioiosi e sereni. E una volta più rilassati, gioiosi e sereni stiamo attenti alle maggiori opportunità che avremo, alle persone con alte vibrazioni che saranno attratte dalla nostra energia.

I miracoli possono riguardare guarigioni in così tanti livelli. Tutto dipende dalla fede, ricordati di avere sempre fede. L’insegnamento principale di Gesù è quello di avere fede. Anche solo un piccolo granello di sabbia di fede, può muovere montagne!

Celebriamo il compleanno di Gesù con fede e gioia!