Decido. Vivo. Sento.

Siamo coscienza

Siamo unità

Siamo energia

Siamo potenza

Siamo amore

Ci incarniamo, cadiamo in dimensioni inferiori, per fare esperienza, per evolvere, insieme

E dimentichiamo

Cominciamo a fare esperienze dolorose fatte di emozioni negative, giudizio, dolore, mancanze varie

Poi forse abbiamo la fortuna di ricordare, visto che dentro di noi la scintilla ogni tanto si riaccende

E ricordiamo

E sentiamo

E ci sentiamo nuovamente in quel flusso di amore e abbondanza che va oltre i sensi conosciuti dalla mente

Ci servono tante esperienze per ricordarci

Una sola volta non basta, la mente altrimenti non ricorda, fa fatica, fa gli sgambetti

E capita a volte di notare la differenza di energia tra la vera realtà, fatta di amore, pace, coesione e l’energia illusoria della matrix. Una volta uscita dalla connessione col tutto, una volta che torni nel tuo corpo fisico amato, ritornano le memorie di dolore, di mancanza, di sofferenza, di giudizio.

Esistono, ma sono illusioni.

E poco a poco ti rendi conto che la tua vera essenza è oltre queste illusioni, solo che… sono tante. Sono dentro di te. Sono nelle tue cellule. Sono nascoste agli occhi. E talvolta, le nascondiamo noi stessi ai nostri occhi, e al nostro cuore, perché non ci piacciono, perché ci fanno male, troppo male….

Magari sono anche di vite precedenti, quindi non le conosciamo razionalmente in questa vita..

Ci vuole tempo.

Ricordarsi della maestosità della nostra essenza non è facile, né tanto meno è facile ricordarsi o accorgersi del bagaglio di sofferenze che ci portiamo dentro di noi per fare queste benedette esperienze.

Per questo per me la meditazione è fondamentale. Per ricordarmi. Per lasciare questa illusione dolorosa della matrix. Va da sé che ovviamente non posso passare 24h al giorno a meditare, né posso far finta per sempre al dolore che porto dentro.

E allora decido: osservo e accetto. Ascolto e respiro.

Il dado è tratto. Il gioco continua.

Decido. Vivo. Sento.

Il ritorno del passato

Dal 10 al 12 settembre il nostro amato pianeta Terra riceve le energie in moto retrogrado di ben 7 pianeti: Plutone, Saturno, Giove, Nettuno, Chirone, Urano e Marte. Quest’ultimo ha il suo moto retrogrado ogni 2 anni, quindi abbastanza raramente.

Ok, grazie cari amici pianeti … ora capisco perché tutte queste sensazioni che avevo pensato fossero risolte… tutte queste persone che dal passato ritornano a ripresentarsi e mi portano a quei momenti e mi caricano il presente con le vecchie emozioni.. ansia, paura, tristezza, inaccuratezza, piccolezza … insomma tutte cose che non pensavo fossero ancora presenti.

Grazie.

Perché ieri, oggi e domani potrebbero sembrare delle giornate stonate, difficili, dolorose.

Potrebbero sembrare esteriormente, per la mente, e per queste sensazioni dolorose che continuano a fluire.

E allora fluite…. Fatevi vedere…. Vi guardo…. Vi lascio andare….

Come il seme in fase di crescita, come il bruco che si sta trasformando, sento il dolore e la fatica della trasformazione.

Sento e accetto.

Osservo.

Una volta giudicavo tutte queste emozioni negative con lo stesso peso che porta la parola stessa n-e-g-a-t-i-v-i-t-à. Ci stavo male, e facevo le contorsioni da circo con tutte le mie conoscenze di elaborazione energetica acquisite negli anni: salvia bianca, balli sacri, preghiere, mantra, mudra, ritiri col pendolo, invocazioni, visualizzazioni, viaggi eterici, e chi più ne ha più ne metta.

Poi invece scopri con gli anni che queste faccende tornano a fare capolino per rimetterti in pista, quasi dicendo: dai vediamo come sei brava ora, visto che sei stata capace di lasciarci andare.

E ovviamente all’inizio ci rimani di m…. melkisedek, ecco (ormai cerco di portare parole nuove alle vecchie imprecazioni!), ma poi ti rendi conto che queste emozioni, queste persone, queste situazioni che paiono agli occhi esterni come delle afflizioni continue e pressanti, sono in realtà i tuoi maestri. Coloro che ti insegnano che stare qua significa anche stare con quelle situazioni o persone ma BENE. Bene nel senso, vediamo se riesco a spiegare a parole queste sensazioni: ci sta, il mio essere fisico accoglie nell’unità globale anche voi emozioni e sensazioni del passato, che è un tutto con il mio essere presente, e che risiede nella pienezza intera yin-yang di completezza.

Sono stata spiegata? 😛

Visto che fa figo e markettaro, le keywords o gli hashtags potrebbero essere:

Accogliere. Accettare. Gratitudine. Cuore.

E via che si va, si vola alto, e i pesi del passato si alleggeriscono perché li riconosciamo e li accettiamo con amore, per quello che sono oggi (maestri) e non per quello che sono stati (sofferenze).

Accettazione Accetto Accettarsi

Stai male? Accettalo?

Stai soffrendo? Accettalo!

Tutto fa schifo? Accettaloooo!!!

Un mese fa ho toccato il fondo. Un’angoscia che non ho mai vissuto. Già l’avevo scritto nel post precedente, insomma un periodaccio, quello di agosto, apparentemente. Una fatica immane, un muoversi tra le nubi più fitte che abbia mai vissuto. Non dico che ora sono arrivata in cima, e che tutto è più chiaro, leggero, limpido, stile “Recoaro” (passatemi la battuta…! che non so se passa a tutti, by the way). Ma ho capito, e ne ho avuto conferma, di come affrontare I momentacci della vita che si presentano, e continueranno a presentarsi. Accettiamolo anche questo. La vita è fatta di crescita, no? Vogliamo migliorarci? Proseguire? Capire? E allora I momenti di dolore sono un MUST, ci stanno, senza la febbre da piccoli non si cresceva, no? Simile.

Ecco allora la chiave di volta. Accettare tutto il dolore che ti si presenta.

La sera di un mese fa, quando mi è arrivata addosso una valanga di m…a, da me stessa sia chiaro, non centrano gli altri, tutta la palta me la sono creata da sola… ebbene, lo shock, la sofferenza, mi hanno creato uno stato di blocco totale, non respiravo, ero nel nulla più buio che mai avessi vissuto. Dormire, chi ce la faceva? La mente era un frullatore che sparava 1000 pensieri al secondo. Ma si può pensare più cose contemporaneamente? Altro che scimmia…. una mazza vorrei ogni tanto, per dare una raddrizzata a sta mente! Insomma, ero in balia dello schifo più totale, non so se si è capito.

Poi, dal nulla… accetta…. accetta… una parolina magica che riesce a fare il varco nella giungla fitta pensierosa ….. ma sì.. in effetti… ha senso… accetto tutto lo schifo che sono, che è uscito, lo ammetto, lo accetto… lo accetto… lo accetto …. PUF! Magia….. come se avessi messo dell’elio ad un palloncino, e sono diventata subito leggera. E mi sono addormentata. Per me dormire è fondamentale come respirare, se non dormo, mi viene la febbre, per capire quanto per me sia fondamentale.

In questo mese ho avuto modo di continuare a soffrire, ho avuto modo di comprendere la benedizione che ho avuto, sto avendo anzi, di portare fuori gli scheletri chiusi dentro il mio armadio… La resa, finalmente, di comprendere che il dolore è stato necessario, tutto questo passaggio doveva accadere, e doveva succedere tutto così, esattamente, con ogni singolo momento di angoscia, dolore, sofferenza passato. Ne ero consapevole anche un mese fa, solo che…. mmmh non era così facile lì sul momento, sorbole!

Descrivo nel dettaglio questa fase perchè ho avuto la conferma di quanto sia fondamentale per affrontare il RISVEGLIO. Un’amica ha condiviso il video che riporto, sono 20minuti che dovete dedicarvi a voi stessi, e non ascoltate una volta, ma più volte. Ci sono punti fondamentali per capire cosa, dove, come del risveglio. E ci indica la chiave di volta, appunto, nell’accettarsi.

Lascia andare…….. LET IT GO…….. lo sentiamo dire così tante volte, ma non lo facciamo quando ne abbiamo bisogno……….. e invece è così, ed è così semplice……… è più facile di quello che sembra, la mente/ego ci vuole ingannare che invece è difficile, che dobbiamo chissà fare cosa, quale trucco mirabolante, quale corso, quale incontro, con/attraverso chi… ma va! tutto noi, tutto dentro, accettare che sta funzionando tutto come deve, e via……. fluire…….. immaginarsi una foglia che segue il vento leggero…… fluire, come l’acqua di un fiume di montagna….. e via, proseguire e vivere PRESENTE, sentendo bene il culo attaccato alla sedia, o I piedi che toccano la terra, il pavimento, la nostra connessione, ben radicati, questo ci da modo di stare nel famoso qui e ora, tanto ben descritto da Tolle nel suo libro. Dai che ce la facciamo. Dai, dai, dai. Momenti migliori arrivano, sempre, dai dai dai. Non molliamo, per noi, per tutti.