Cosa volevi diventare da grande?

Leggi un libro, e ti colpisce una semplice domanda: cosa vuoi fare da grande? chiesto a un gruppo di bambini.

E la mente mi porta ai banchi di scuola, la elementare, col banchetto color verde chiaro militare, le sedie di legno che ti rovinano le calze e sono scomodissime, I temi che le maestre ti facevano scrivere..  chissà che fine hanno fatto quei temi! Cosa darei per leggerli ora….

Cosa volevo diventare da grande? ….. Dopo 30 anni, ho realizzato il sogno di quella bambina?

Ovviamente no..

Il mio sogno era davvero lontano dal potersi realizzare, ed era anche legato ad una passione del mio papa, in realtà, che mi aveva attaccato la sua passione per la formula uno, si proprio quella delle grandi sfide Ferrari e McLaren, dove si corre a 300 km/h e si è invincibili.. (a parte l’anima buona di Sienna).

Ricordo quindi che al tema indugiai se scrivere questo difficilissimo obiettivo, ed invece optai per un più calmo e pacato ruolo del gelataio. In effetti chi non ama il gelato quando è bambino (e non solo?!?).

Perchè parlo di sogni? Perchè ho bisogno di realizzarli. Ma prima di tutto ho bisogno di capire qual’è il mio sogno, perchè fra tanti casini, parole, eventi della vita quotidiana, fatti ovviamente di emozioni da far fluire, traumi da guarire, passato da dimenticare, crescita interiore da fiorire, mi sono col tempo dimenticata cosa davvero mi appassiona, e cosa vorrei fare da grande.

Sì, anche perchè se sono quasi ai 40, mi sento che ancora la vita mi può dare meraviglie, ma ho anche capito che sono io l’artefice di queste meraviglie. Il tutto da solo non si può manifestare, l’Universo collabora con noi al 50%. Il resto, sta nelle nostre mani.

E poi … una lettura ed una semplice frase, ti manda in stallo. Cosa volevi fare da grande? E mi immagino la mia bambina interiore totalmente affranta per quello che ho fatto, che sono diventata. Ma come!? Non giochi? Ma insomma!? Non ti diverti!? E allora perchè lo fai!?!?!? Eh….. sai le bollette non si pagano con le risate, le altalene, il gelato, lo zucchero filato, ma vallo a spiegare ad una bimbetta nata negli anni 80 ….

Oppure sono io, adulta, affranta, robotica, che non sento più quella spinta che mi portava a sporcarmi nel fango pur di gioire, correndo a perdifiato per liberare tutti a nascondino, buttandomi anche se non sapevo dove sarei finita! Quella era fiducia! O ingenuità? Senza giudizio, senza giudizio… sbagli? va bene lo stesso… l’importante è dare tutta te stessa, in quello che fai, fallo col cuore.

I sogni son desideri. Ma so anche che la mente è un potentissimo strumento creativo. Non ho dubbi su questo. E basta che mi focalizzo su un qualcosa, e quello, se è giusto, avviene.

Ma c’è anche un’altra cosa. Non pongo me stessa al centro del mondo. Pongo l’altro. Non faccio per me, ma per il prossimo. E so che il Cielo guarda giù ed opera, anche se non lo vedo. Attendo, cercando di schiarire il cuore, non la mente, per connettermi con la Divina Volontà. Poi mi scanso. E lascio che accada…..