Quando “l’asfaltata” è un atto di amore

A seguito della consapevolizzazione delle manipolazioni ricevute, anche per anni, sono arrivata anche a capire come rispondere alle stesse.

Asfaltando.

Tipo un carro armato.

Nessuna pietà.

Sembra un atto orrendo, ma in realtà, è un vero atto di amore. Per se stessi, in primis, ma anche per l’altro, l’asfaltato.

Per anni ho provato a far capire l’importanza dell’amore, del prendersi cura di sè stessi, delle energie che creiamo volontariamente o involontariamente. Anni passati a commiserare coloro che non ci arrivavano, abbracciare, accarezzare le persone che in realtà stavano dormendo, mandandogli continui atti di amore; persone che, nel loro dormire, stavano facendo del male alla mia persona, continuando a manipolarmi, oltre che abbassando continuamente le mie energie.

Ho quindi consapevolizzato che il tocco strong fosse necessario. Dovuto.

STRONG.

Perchè non c’è più tempo.

STRONG.

Perchè altri metodi, lievi, leggeri, dolci… non entrano, non hanno effetto.

E la sottoscritta è di una dolcezza come il miele sopra la cioccolata, quella della Kinder, presente… stradolce? Talvolta mi dò fastidio, talmente sono dolce, con chiunque, anche chi mi tratta male.

Mò basta.

Asfalto.

Che intendo, per “asfaltare”?

Che, con le dovute maniere, mantenendo la centratura, alte frequenze e vibrazioni, dico tutto quello che c’è da dire. Non un sibilo di rabbia. Non un accenno di voce più alta oltre il normale. Quasi con dolcezza.

Dico quello che c’è da dire… da anni.

Ovvio che chi sente, non è preparato…. da qui l’immagine…. simpatica, dai…. della persona asfaltata. Tramortita. Impreparata.

Ed è un atto di amore perchè solo così, in questo modo tanto brutale, riesci ad entrare nell’anima di quelle persone, talmente addormentate, le cui corazze hanno costruito negli anni chili di fette di salame, prosciutti, mortadelle, che il loro cuore non sa più nemmeno cosa significa AMORE. Hanno dimenticato. Non sanno più cosa significa AFFETTO. CAREZZE. RISPETTO. Neanche verso se stessi. A spiegarlo con le parole non entra. Per anni ci ho provato. VOLERSI BENE. NOI STESSI prima di tutto. Macchè… meglio continuare a vivere nella tristezza, nella rabbia, nella lamentela continua. Nonostante la ricchezza, l’abbondanza quotidiana che viviamo sempre. Cibo, salute, casa, acqua calda. Vestiti, lavoro, serenità. Ce lo scordiamo ma sono DONI GRATUITI che abbiamo in abbondanza (chi più chi meno….). Abitiamo in un paese RICCO. Non manca nulla. Viviamo in PACE. Cosa fanno le persone? Si lamentano. Guardano la tv, il telegiornale, e vedono lo schifo, che c’è, ma è una minima percentuale! Solo che si pubblicizza solo quello. E buttano giù le frequenze…. individuali e collettive. Quello sì che si è capaci di fare…. Ora BASTA.

Ora ASFALTO.

Se non ti entra in un modo, il buono, il “light” per così dire, occhio che il “tank” è pronto.

Con decisione, per il tuo bene, ho imparato che è meglio così.

Ma anche per il mio, eh!