Spitualità e religioni

Il mio interesse verso la spiritualità, negli anni, mi ha avvicinato al buddismo.. non ho mai praticato la religione, ma quando il Dalai Lama è venuto a Milano ho preso due giorni di ferie per partecipare agli incontri. Ho indossato per vario tempo catenine con il Buddha. Ho in casa diversi quadri che lo ritraggono, oltre  che simboli come l’OM che riscaldano gli ambienti. Tutti connessi a questa religione, a questa filosofia che parla di energia, pace, amore. Ho anche cominciato a praticare yoga, indossando vari mala tibetani (il corrispettivo dei rosari delle nostre latitudini). Ho frequentato gruppi dove si celebravano le feste celtiche, nonchè quelle buddiste. Ho frequentato corsi yoga e di meditazione, dove si leggevano I meravigliosi testi di famosi monaci tibetani come Thich Nhat Hanh.

In tutti questi anni, le persone che frequentavo ed io in primis, quando si nominava la chiesa cattolica, con sarcasmo ci si ricollegava agli sfaceli avvenuti nel medioevo, quelli epici dell’inquisizione, dove facilmente si concludeva ad un bigottismo cattolico insito nei secoli addietro e perpetrato fino ad oggi.

Il buddismo era visto come il porto sicuro, santo, pacifico… I monaci tibetani come i veri tutori delle energie positive.

Aggiungiamoci anche il fascino per l’esotico, e l’equazione si fa allettante.

E’ di questi giorni la notizia che in Myanmar, paese prevalentemente buddista, si stia compiendo una secca pulizia etnica nei confronti di una minoranza musulmana. Lo ha confermato le Nazioni Unite, mica Paolino Paperino. Tutto questo sta avvenendo da parte dell’esercito governativo, quindi qualcosa di ufficiale, riconosciuto, quindi ancora più allarmante.

Il Myanmar è stato l’unico paese asiatico che io abbia visitato. Stupendo, meraviglioso, magnifici templi dedicati al Buddha.. ma io in quelle due settimane ricordo di aver in qualche modo intuito che non scorresse buon sangue tra la popolazione e i pochi musulmani presenti. La guida infatti, non li vedeva di buon occhio e non ha nascosto la sua opinione nei loro riguardi.

Ricordo inoltre lo sgomento che provai quando visitando il museo della storia birmana si raccontavano degli eccidi compiuti dai vari re birmani, super buddisti, nei confronti di varie discendenze, popoli ed etnie più o meno riconosciute.

Ma quindi.. anche i buddisti rimangono esseri umani che sbagliano, che attaccano e trucidano i propri fratelli e sorelle?

Contemporaneamente, sto ritrovando una fede crescente in Gesù, grazie anche al fatto che ho incontrato un padre eccezionale. Come da bambina, quando al catechismo me ne parlavano, mi sono ritrovata ad innamorarmi di lui. Leggere le sue parole, mi porta conforto. Lascia a bocca aperta l’umanità, l’amore, l’umiltà che ha provato ad insegnare a tutti. Ora addosso ho un crocefisso, non più Buddha. Ora prego Gesù, sua Madre e suo Padre. Non ascolto più preghiere in sanscrito incomprensibile. Forse che se sono nata in Italia, la mia mente risponde meglio a queste preghiere che parlano di amore e fratellanza?  

Non c’è una religione migliore dell’altra, è sempre solo una manifestazione dell’Amore di Dio. Non ricordo dove l’ho visto, ma si diceva che le religioni sono come una marca di lavatrice… sono tante, varie, ma tutte hanno lo stesso fine, magari aggiungo io semplicemente avvicinarci a Dio?

E la ricerca della spiritualità, non è forse un accompagnamento verso questa realtà?

 

 

 

5 thoughts on “Spitualità e religioni

  1. alessia dionisi ha detto:

    hai scritto un articolo, come sempre molto interessante e di grande riflessione. Mi sento tanto simile a te, ed ho fatto gli stessi percorsi, per più di 25 anni. Il fine della religione è anche il non-giudizio. Trovo giusto non mettere bocca davanti alle esperienze che fin da giovani si vogliono fare. Quando avevo da poco 20 anni e facevo parte di gruppi che si riunivano in meditazione o partivo per l’Oriente alla scoperta di tanti luoghi e templi, nessuno poteva comprendere la mia ricerca interiore e gli sbagli che avrei potuto/dovuto commettere, ed avrei gradito che non mi si ridesse in faccia quando esaltavo le pagine dei libri di quei monaci buddhisti. Tutto mi è servito. Tutto. Per poter arrivare ad una sola Verità. Ma se siamo ricercatori spirituali, non finiremo mai. Ogni età ha bisogno di comprendere “più da vicino” argomenti diversi.
    A te, che hai scritto l’articolo ancora grazie…

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  2. alessandra ha detto:

    bellissimo post come sempre!!! concordo con la tua ultima riflessione sulle marche delle lavatrici….. io credo che comunque lo si voglia chiamare Dio, Buddha, Allah, Universo, Geova….. dovrebbe solo portare alla consapevolezza che noi esseri viventi ( non solo esseri umani) siamo qui tutti uguali sulla terra, tutti si nasce, si cresce e si muore per uno scopo. siamo l’unica specie che uccide volontariamente il nostro simile ma non per sopravvivenza, solo perchè ci “crediamo” superiori per un’idea, un credo, un colore piuttosto che un altro. la religione di per sè qualunque sia…… è sempre sana e portatrice di messaggi di pace, fratellanza, carità, misericordia…..tutte indistintamente! sono i precetti che L’UOMO ha messo sulle diverse religioni che creano il caos, l’odio, la lotta, la superiorità, “la verità assoluta”. la verità è solo una…. abbiamo un tot da vivere e dovremmo viverlo al nostro meglio, senza fare del male a noi stessi e agli altri. TUTTI torneremo alla polvere…..TUTTI…. l’unica differenza la farà il seme che abbiamo seminato e coltivato in vita!
    scusa la lungaggine, ma ci tenevo a dirti il mio pensiero! che la pace sia con te e con tutti gli altri esseri viventi di questa nostra meravigliosa madre terra, e qualunque sia il nostro credo qualcosa c’è sopra di noi, ringraziamolo ogni tanto per le nostre vite!

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