Pazienza, non solo verso se stessi

Poco fa ho avuto un flash.

Mi è venuto in mente di quanto sono rimasta incredula e incapace di comprendere, quando, 2 anni fa almeno, un terapeuta che stavo vedendo mi disse questa cosa semplice:

“tu non sei questo corpo… la tua anima, è molto molto di più, il tuo corpo non è che una crosta della tua anima…”

Un concetto talmente semplice, talmente potente, ma che non ero ancora in grado di integrare nella mia coscienza.

Ricordo che rimasi stordita per parecchio tempo, non ci arrivavo, ma ero consapevole, inconsciamente, che quella era una nozione che conoscevo, nel profondo, ma che in qualche modo non riuscivo a fare mia, in quel particolare momento della mia vita.

Ora è tutto più chiaro, ma mi sono resa conto che io, ed altre persone vicine a me che sono nel percorso del Risveglio, non si ricordano di questi momenti di spaesamento passati anche solo recentemente.

Il problema sorge quando ci confrontiamo con le tante persone vicine a noi che sono ancora nel buio della mente razionale.

Mi sta capitando infatti con la mia mamma. Purtroppo un suo fratello, la sua anima almeno, ha scelto di vivere il dolore e il trauma del tumore maligno. Io e le mie sorelle siamo in pace con questo concetto, cosa che non è per nulla così per lei. Anzi, lei soffre quando mostriamo questa che definisce freddezza, pensa che noi non soffriamo per questa malattia grave di nostro zio.

E quando le parliamo di anima che ha già scelto questo percorso, lei ci guarda con gli occhioni di un bambino che non capisce… lo stesso sguardo che probabilmente ho avuto io quando quel terapeuta mi parlò di “crosta” e “anima”.

E’ un momento molto particolare, e ne siamo coscienti. Ma forse è meglio tenere a mente che non tutti sono in grado ancora di recepire queste informazioni. Non so, sinceramente, cosa sia meglio, ma forse è meglio rispettare il cammino altrui, mostrare compassione, pazienza, e amore tanto tanto amore. E’ dura, non dico di no. Vedere soffrire mia madre per una cosa che io so, dentro di me, che non è così… che la sofferenza che prova è illusione… mi fa rabbia, certe volte, e esce in me la voglia di scuoterla per risvegliarla. Ma non funziona così.. ognuno ha il suo tempo…

 

Saper aspettare

Come ripeto da mesi ormai, sono in attesa di “varie ed eventuali”…

L’attesa è a volte dura da accettare, soprattutto quando gli sforzi per avvicinarsi al giorno “x” sono tanti.

Ultimamente, mi sono resa conto che la vita, nella sua semplicità, mi richiedeva di aspettare con semplicità, appunto, tranquillità, senza sforzo…

Un pò come anni fa (del quale ho scritto) mi sono arresa all’evidenza della mia “sconfitta” nel voler dare peso al mio ego che mi indirizzava verso un lavoro che non andava davvero per me, e mi sono quindi lasciata andare… alla corrente della mia vita… nessuna forzatura, solo me stessa, che libravo da una giornata leggera all’altra.. fino a che il lavoro e il cambio di vita tanto atteso è arrivato quasi senza accorgermene, e senza tanto affanno neanche.

Quindi, ora mi lascio andare, passo le giornate in leggerezza, e venga quel che venga, in attesa di questa tanto amata primavera, e riapertura del cuore. Già 4 anni fa il mantra “sia fatta la tua volontà” ha funzionato…. riprovarci, per crederci?

Direi che mi son rotta le balle di affannarmi, per cosa poi, se tanto già quello che ho è tanto? Giusto l’altro giorno, a seguito di una meditazione, mi sono resa conto che io cerco l’amore, già, con tanto affanno, ma… non mi rendo conto che sono CIRCONDATA dall’amore, già!? La mia famiglia, le mie amiche, il mio gatto.. tutti loro mi innondano di amore qui nel mondo fisico, solo che non me ne rendevo conto! E invece.. è così palese, così tanto, che mi sono lasciata andare a questo amore, e devo dire sinceramente che .. così va bene. Senza contare l’amore nel suo aspetto eterico, in me ed intorno a me… del tutto, espresso ed emesso attraverso gli esseri celesti.

Certo, una si potrebbe lamentare che la vita non è fatta solo di amore eterico, che vorrebbe qualcosa di più nella sua vita fisica… eppure, non sento questa esigenza, e sono contenta di questo, tant’è che lasciarmi andare per dei meri istinti fisici “non s’à più da fà”.

Accolgo la primavera con leggerezza, come il vento fresco riscaldato dal sole di inizio stagione, scalda i miei sensi, li colora, mentre io non devo far altro che… aprire le braccia al nuovo.