Osservare le proprie emozioni…

“Io accetto le mie emozioni e le osservo come parte integrante del mio percorso”

Così mi è stato consigliato ad una lettura dell’Aurasoma. Chi lo conosce? Ne ero molto attratta, e finalmente, 2 settimane fa alla fiera di Belgioioso (PV) sono riuscita ad avvicinarmi a questa pratica.

Piccola postilla pubblicitaria che a me non serve a niente: se non conoscete Belgioioso, se non siete mai andati.. andate! E’ semplicemente e innaturalmente fantastico!

Quindi, gironzolando nelle stanze affrescate di questo castello del 1500, dove si possono incontrare vari espositori di merce commerciale, dalle pietre alle stoffe, alle candele, ai ciondoli, etc etc, c’è di più a questa fiera… una congregazione di belle anime. Letteralmente. Chiunque nel giro dell’energetica-olistica, è qui presente, e offre i suoi servizi a prezzi stracciati, letteralmente di fiera. Quindi ti puoi coccolare con 10€ e un massaggio shiatsu, o di riflessologia plantare o del viso. O una lettura di iridologia. O un trattamento di campane tibetane. Fiori di bach. Lettura dei tarocchi. Incontri con gli Angeli. Insomma… io sto in brodo di giuggole quando vado lì, e visto che l’anno scorso non ci sono potuta andare, quest’anno ho disdetto un’uscita (visto il weekend lungo – festa della repubblica), pur di andare a Belgioioso.

Mi ha accompagnato un’amica per nulla entusiasta di quello che si presentava nel sito, ma è comunque venuta per le recensioni che le avevo dato. Alla fine della giornata era più entusiasta di me, manco a dirlo!

Quindi tra le belle anime che ho incrociato, una di queste mi ha spiegato delle 4 bottigliette di Aurasoma che ho casualmente scelto tra oltre 100 disponibili, tutte colorate in modo diverso. E il messaggio chiave è stato appunto: di osservare le mie emozioni.

Ora, io ultimamente, sto vivendo un periodo dove le mie emozioni mi stanno come dire travolgendo a mò di tsunami. Io voglio bene alle mie emozioni, ma so pure che quando mi colpiscono allo stomaco, come spesso è successo a lavoro, o quando mi si aggrappano alla gola, quando il vaff… è lì pronto ad uscire ma te lo devi legare stretto per non farlo scappare…. Bè quelle emozioni sono un tantino nocive, se non me le lascio andare immentinamente. E anche prima del subito.

Ho subito la prova di quanto le emozioni e le esperienze negative a loro associate possano far male a livello fisico. Sempre a lavoro, dove ho subito un bel po’ di prove, ultimamente, e continuo a riceverne, le mie emozioni mi hanno portato a esteriorizzarle con un vistoso bubbone sul viso, che ho dovuto operare chirurgicamente. Proprio davanti a tutti cosicchè si potesse ben vedere. Super. Mi ha insegnato tanto questo bubbone, e le emozioni a lui associato, ma soprattutto, e arriviamo al dunque, che appunto le emozioni se lasciate alla deriva.. possono portarci tanti insegnamenti, ma prima dolorini se non lo sappiamo.

Insomma io non mi sono osservata, ho ignorato, ho guardato dall’altra parte, ma le mie emozioni si sono fatte palesi là davanti dove non potessi non guardarle.

Lesson learned. Sì, ci devo sbattere la testa, prima che ascolto la mia anima, il mio io interiore, il mio sé superiore, o come si vuole chiamare. Ma prima o poi, ci arrivo.

E ultimamente a lavoro, dove ho vissuto i momenti più difficili, riesco a vivere più serenamente, nonostante le energie non poco piacevoli che continuano ad esserci, forse grazie a questa maggiore consapevolezza o forse per grandi lavori di rilasci di incavolature varie.

Però, ora un disagio si fa presente. Al mattino, nonostante il sole, nonostante l’aria fresca, ed una camminata mattutina sul lungo lago. E lo osservo… io ho queste emozioni ma sono molto più di queste emozioni. Io ho questo corpo ma sono molto più di questo corpo. Io ho questi pensieri ma sono molto più di questi pensieri. Io sono un centro di energia consapevole (cit. Garavaglia Susanna).

Work in progress. Nuova difficoltà, nuovo scoglio da superare, nuova fase di crescita da raggiungere.

Almeno così la vivo meglio.