Nella settimana che ho passato in Toscana, dove ho fatto i primi trattamenti di Shiatsu come professionista (urrà!), ho potuto partecipare ai vari seminari che la struttura organizzava. Uno di questi riguardava i Fiori di Bach.
Per chi non conosce o non avesse mai sentito parlare, questi sono stati scoperti da un medico inglese, dott. Bach per l’appunto (c’è una storia affascinante sulla sua storia, qualsiasi sito lo potrà riportare).
La giornata dei fiori di Bach è stata per me.. pesantina. I fiori sono in grado di andare a lavorare sui punti più nascosti e reconditi della nostra anima.
Li abbiamo scelti a caso, o meglio, ci siamo fatti “richiamare” dal fiore. Ognuno era al centro della stanza, una stanza meravigliosa a forma circolare, e la persona che teneva il seminario aveva posto delle carte che riportavano un fiore diverso nei vari punti finali della stanza. Ad occhi chiusi, centrandosi, si andava verso il fiore, o la carta segnata.
Quindi abbiamo scoperto il fiore. Si trattava dei fiori guaritori, che sono una dozzina se non sbaglio, poi ci sono altri 30 fiori di Bach (per non parlare dei Californiani, Australiani e soprattutto degli Italiani!). Il mio si chiamava Sclerantus! Oddio, già un programma! E aveva a che fare con l’incapacità di decidere…
Abbiamo fatto vari esercizi che richiamavano la danza e il teatro, in quanto la ragazza era appassionata a queste due arti. Dovevamo immaginare di essere il fiore, le sue radici, cosa ci emozionava.
C’è stata molta emotività nell’aria, perché le cose che uscivano… non erano cose che volevamo, anzi, erano probabilmente taciute e nascoste per non farci soffrire. Peccato che però, queste cose, nascoste e rimesse in un posticino dentro, rimangano come una spina nel nostro corpo… che fa male, e continua a far male. Quindi sarebbe meglio farsela uscire questa spina, anche se fa male!
Io per esempio sono finita in lacrime per ciò che non riuscivo ad affrontare. C’è voluta qualche ora per riprendersi.
In definita, una volta tornata a casa, sono riuscita a decidermi, ovvero il fiore, che intanto avevo preso a poche gocce, mi ha sbloccato.
Ecco, volevo riportare la mia personale esperienza, recente e forte, con i fiori di Bach.
caspita devo ritrovare da qualche parte il loro contatto e te lo mando!
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Molto interessante.
E’ sempre così sconvolgente scoprire che abbiamo vicino a noi tutti i rimedi necessari, non posso fare a meno di pensare agli stregoni nativi americani, che curavano tutto con le erbe e vari rituali.
E noi ora siamo invece servi della medicina chimica che non fa altro che crearci malattie “curando” sintomi ma senza approfondirne il senso.
Questo mi deprime e mi spaventa perchè non ho fiducia nei medici ma nemmeno le competenze per farne a meno!
Ottimo argomento da approfondire, comunque!
Dei fiori australiani avevo sentito parlare ma di quelli italiani no, che proprietà hanno e quali sono?
Buona giornata con un abbraccio.
Claudio
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Alcuni fiori di Bach non sono “autoctoni” quindi i nostri fiori, quelli italiani, che non ci mancano, possono avere più alte vibrazioni con noi.. All’Olis festival li avevo conosciuti ed usati, stessa procedura per sceglierli ed assumerli.
Per quanto riguarda la medicina occidentale inquinata dal capitalismo e dall’industria farmaceutica… beh… io sto cercando di portarmi molto ad oriente, spero di riuscirci per staccarmi definitivamente!
Un abbraccio!
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Io confido molto nel Reiki per “affrancarmi” dalla medicina…
Sarebbe interessante conoscere le proprietà dei fiori italiani, magari ne hanno anche non preparati e si può trarre beneficio anche solo accarezzandoli (questo è comunque certo!).
ciao ciao
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