Ho paura.
Credevo non fosse un sentimento che potesse prendermi.
E invece ce l’ho, è come un acaro attaccato alla tua sciarpa preferita, che non la molli mai.
L’ho scoperto un pò cominciando a leggere un libro (A tu per tu con la paura, di Krishnananda), un pò scoprendo di essere incredibilmente emotiva pensando al termine di una relazione.
Sono mesi ormai che ci stiamo girando intorno. Krishnananda definisce questo come stare nello spazio di protezione, cioè far finta che tutto vada bene, quando non lo è, e allungare questo periodo perchè sembra che si stia bene. Tutto un fake.
E quando per qualsiasi motivo, una meditazione, un reiki, un’emozione troppo forte, uno dei due sente che non va bene stare in questa zona di protezione, percui “cade” involontariamente nello stato di vulnerabilità.. è il casino.
Signori, è il casino.
Sì perchè esce fuori che sei presa dalla paura. Paura di rimanere sola, abbandonata. E capisci che questo ha un senso, dal momento che non sei stata sola negli ultimi 16 anni. Leggendo ti ritrovi quando si parla di abbandoni e traumi passati, e dai più valore a una relazione che quando avevi 14 anni l’avevi lasciata lì come una storiella da diario, e invece ti ha segnato nel profondo fino ad ora..
Bene. Quindi cosa fare? Intanto il libro dice che averlo scoperto di essere paurosa è già un passo avanti. Pensa positivo. 🙂
Poi tanta meditazione, e lui parla di rischi. E lì mi sento bloccata. Che rischi? Rischi.. cioè fare quello che non vorrei? Bloccata… Situazione TBD .. to be defined.. e vediamo come andrà..
La paura… Non è tanto la paura ad essere deleteria quanto la paura di avere paura o invece in altri casi la mancanza di paura.
La paura è un sentimento sano, che ci protegge dal fare sciocchezze e dal metterci in pericolo, non bisogna vedere la paura come qualcosa di negativo. E’ sicuramente peggio non avere paura, essere quindi incoscienti.
La paura insorge nel momento in cui prendiamo coscienza di un pericolo o di una situazione critica ma bisogna fare attenzione a non lasciarsi dominare dalla paura e non bisogna confondere l’incertezza con la paura.
Non voglio influenzarti né in un senso né in un altro ma è un fatto che anche dopo tanti anni certe coppie si disfano perchè gradi di maturazione diversi portano ad intraprendere strade diverse, che uno dei due magari non capisce o non condivide. La paura di rimanere soli è un grosso deterrente verso il prendere decisioni drastiche e forse è un bene: si tratta di capire. Siamo sempre alla solita domanda, parlando di strade che si intraprendono la domanda è sempre quella di Don Juan: “questa strada ha un cuore? se lo ha allora è una buona strada, se non lo ha non serve a niente”.
Se stai insieme ad una persona per sedici anni direi che quella strada ha avuto un cuore, no? Ed ora per quale ragione dovrebbe non averlo più?
Quali sono i rischi di cui ti parla? Chi tra voi due ha più paura? Di che tipo di paura si tratta?
Non è necessario percorrere la stessa strada con lo stesso passo, uno può anche restare un momento indietro e l’altro quando se ne accorge può sempre aspettarlo. Se invece si accorge che non ha nessuna voglia di aspettarlo allora deve solo fermarsi un momento a riflettere…
Il libro ti dice che avere scoperto di avere paura è già un passo avanti. Certo! Coccolala la tua paura, accoglila come una parte fondamentale di te, non combatterla perchè quella paura sei tu! Ascolta quello che ti dice e se vuoi cerca di convincerla a non avere paura di te.
La ragione è importante ma non è tutto. Il cuore è importante ma non è tutto. Una ragione con un cuore o un cuore con una ragione, non serve altro per mediare quello che vorremmo fosse il nostro percorso con le esigenze pratiche della vita nella terza dimensione.
Noi conviviamo con noi stessi su più piani e più dimensioni, non dovrebbe essere difficile far convivere le esigenze materiali con quelle spirituali…
Un abbraccio, namasté
Claudio
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ti ringrazio Claudio, come sempre mi dai degli spunti di riflessione, qui più che mai… ho sempre visto la paura come il sentimento opposto all’amore, non l’odio, bensì la paura, e sinceramente ho sempre avuto una vita che più o meno mi ha garantito una certa sicurezza tale per cui non ho sofferto di questo sentimento. Ora lo sento tanto, ma lo sto affrontando come dici anche te, meditando e riflettendo.. Per ascoltare la paura, devo ascoltare il cuore? E’ che sono molto confusa, quindi non riesco neanche a focalizzare la mia attenzione su un particolare quesito…
Ti abbraccio, e ti ringrazio tantissimo per la tua presenza confortante!
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Il tuo cuore devi ascoltarlo sempre, perchè anche quando non ti sembra, ti sta suggerendo qualcosa. C’è chi la chiama “vocina interiore” chi “coscienza” chi “ispirazione” ma il succo è quello: sei tu che ti parli, il tuo io profondo che conosce molte più cose di quelle che conosci tu.
Non occorre pensare sempre in termini dicotomici amore-odio o paura-tranquillità. Tutto si compenetra: prendi ad esempio il simbolo del Tao, rappresenta il buio e la luce, per esempio, ma nel buio c’è sempre un po’ di luce (anche quando no non riusciamo a vederla) e nella luce c’è sempre un po’ di buio (un’ombra…). Così nell’amore c’è sempre un po’ di odio e nella tranquillità c’è sempre un po’ di paura. Ma anche nell’odio c’è sempre un po’ d’amore e nella paura un po’ di tranquillità. Niente può esistere senza il suo opposto.
Come ti dicevo la paura aiuta a prendere delle decisioni. Il cuore per mezzo della paura segnala alla mente che deve ragionare sopra un determinato argomento: quindi ascolta il cuore se ti dice di avere paura e fai lavorare la ragione per capire da dove viene questa paura, perchè esiste e a cosa ti serve. Prendi consapevolezza di questa paura e di cosa rappresenta, poi qualche cosa ti verrà da fare o da dire.
Se non riesci a focalizzarti su un particolare quesito è forse perchè non è quello che ti mette paura ma qualcosa che ti stai nascondendo; acquieta la tua anima, medita senza porre domande e lascia che tutto ti scorra intorno come se tu fossi una roccia in mezzo ad un torrente.
Visualizzati come se stessi seduta sulla sommità di una collina e stessi ammirando il mondo intorno come se non esistesse niente altro, placa i tuoi tumulti interiori e respira, senti il respiro. Sii il tuo respiro.
Abbi fiducia perchè quello che deve essere ha già iniziato il suo corso.
Un abbraccio
Claudio
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grazie Claudio sono in lacrime per le tue parole
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lascia che scorrano placide e ti suggeriranno qualcosa…
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grazie Claudio..
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