Quante volte è capitato di sentirsi dire questa frase che tende a sbattere un tappo in bocca a chi la riceve?
Abbastanza, da pensarci un attimino..
Ormai ho intrapreso un cammino, i miei valori sono chiari e sento di volerli condividere perchè penso siano giusti e credo possano aiutare gli altri.
Però questo gli altri non lo capiscono e anzi possono deridere se provo a parlare di amore, perdono, consapevolezza o crescita interiore.
E lì parte la frase fatidica “non fare il moralista!” che ti lascia poco spazio di replica, no?
Come fare per contrabbattere, o meglio, replicare in modo positivo?
Se lascio perdere, è come se non avessi parlato; se mi arrabbio, la dò vinta al mio ego. Terza opzione? Ne esiste una? Consigli?
Già, una terza via ci sarebbe… ma bisogna essere mooolto bravi a replicare con ESEMPI di vita quotidiana, sperando poi che il tuo interlocutore non torni sul banale con l’ironia massacrante (tipo “eh sì, ci mettiamo tutti insieme ad abbracciarci come bambini!” con risata finale in stile crudelia demon).
Certo, dipende dall’interlocutore. Non mi metto mica a parlare di queste cose al bar. Il Buddha stesso diceva “Il Saggio è colui che sa quando bisogna parlare di argomenti spirituali” ovvero non sempre (la frase non è proprio questa, ma il significato lo è!).
Ma purtroppo mi è capitato di ricevere questo cartellino rosso (il “non fare la moralista”, per me equivale proprio a quello… ) da persone care… che conoscono i tuoi sentimenti, e il tuo cambiamento in atto, e che sono sensibili al cambiamento.
E mi chiedevo se esiste un modo per non venire azzoppati così, ecco…